venerdì 22 maggio 2009

Il mio bagaglio

Sei seduto su un sedile..

Ti sei appena svegliato da un sonno leggero..

Leggero ma profondo..

Un solo sogno, confuso, senza storia, pure sensazioni, ancora presenti.. ti ha catturato.

Uscire dal sogno è stato come nascere in un nuovo mondo..

Sonno leggero..

Eppure, quasi non ti ricordi cosa stessi facendo..

Non sai più dove sei,cosa fai, con chi sei..

Praticamente sai solo che ti sei appena svegliato..

Che sei seduto su un sedile: sei in viaggio..

E sai che il tuo mezzo è il treno.

Non ricordi di aver comprato il biglietto. Non ricordi neanche di aver deciso di andare in un posto diverso da quello in cui ti trovavi.. ovunque fossi prima..

O magari non lo hai mai saputo..

Ma forse, infondo, nessuno lo sa..

Il treno viaggia a velocità costante: né lento, né veloce; né piano, né forte..

Le immagini fuori scorrono veloci, quelle in lontananza riesci a scorgerle con maggiore nitidezza: hai più tempo per metterle a fuoco e riconoscerle, quelle vicine sono macchie di colore che si avvicinano, ti baciano, hanno rossetto pesante sulle labbra, lasciano il segno, ma se ne vanno.

Sei seduto a senso di marcia: lasci alle spalle le immagini che sono ormai indietro sul tuo percorso, lo stesso del treno.

A volte vorresti cambiare posto per cercar di riconoscere i baci appena fuggiti via, vedendoli allontanarsi, dedicandogli qualche secondo in più, rubato all’incedere inesorabile della marcia.

Ma alla fine resti dove sei.. e guardi solo un po’ più lontano…

“Ma dove stiamo andando?”

E, forse ancora più importante:

“Perché?”

Spendi molto tempo alla ricerca di una risposta..

Ma non ti “bacia” mai: la risposta non è fuori dal treno, è dentro.. viaggia con te. Sei con lei in ogni secondo, non è una semplice comparsa all’interno di quel magnifico quadro mobile della tua realtà: il finestrino.

Eppure non la vedrai mai.. non la guarderai mai: viaggia con te.

Non è nascosta, è li con te..

Ti sei guardato in giro molte volte. Ma non hai guardato lei..

Hai visto, però, che ci son molte altre persone lì con te, nel tuo stesso vagone.

Li vedi..

Molti guardano dal finestrino. Molti altri no.

Qualcuno legge un giornale altri leggono libri dai titoli altisonanti.

Chi dorme, chi pensa, chi legge e chi osserva, come te.

Incontri il loro sguardo. Non ti sfiora il pensiero di cercare di sostenerlo. Torni a cercare altro..

Cominci a riflettere e pensi che un viaggio infondo non può durare per sempre. Prima o poi, quale che sia (ammesso che esista) la meta, arriverà a noi o noi arriveremo alla meta.

La vedrai dal finestrino, la meta: una stazione, civiltà, qualcosa che riconosci, insomma.

Nel circuito infinito dei binari, prima o poi questo treno raggiungerà il suo capolinea. Fosse solo per un secondo, il tempo di caricare nuovo carbone e ricominciare il viaggio, ma lo raggiungerà.

Nessun viaggio dura per sempre..

Il fuoco muove il treno.

Fuoco alimentato dal carbone.

Un cuore pulsante che brucia materia organica nera restituendo luce, calore e movimento.

Il classico treno “antico”..

Anche se questo, in tutta onestà, non è un treno normale.

È un treno che non esiste.. i suoi passeggeri, spesso non sanno di stare viaggiando..

Spesso semplicemente aspettano che qualcosa venga detto loro..

Per il resto è un treno normale: carrozze, ristoranti, sedili, cuccette, locomotiva, etc..

Anche i binari son gli stessi.. l’unica particolarità è la misurazione: non si misurano distanze, ma istanti, momenti..

Il suo viaggio è nel tempo, non nello spazio.

Il suo cibo son le ore, non i chilometri

Viaggio nel tempo..

Velocità costante, esterna alla mia volontà..

Il treno sei tu..

E non sei solo..

Ma così ti senti.. una voce il fondo al cuore non fa altro che ripeterti “sei solo (un/e) passeggero”


Mario Viscovo

4 commenti:

WhiteWolf ha detto...

Viaggio anch'io...che sono il treno e il passeggero di me stesso. Questione di tempo, e mi accorgerò di aver lasciato i bagagli a terra. Nel mio stato di torpore mi renderò conto di quello che ho gettato, alle mie spalle, con incoscienza. Ma dove sto andando? Perchè? Le interrogative frasi intrecciate nella mia testa proveranno ad intrappolarmi. Ma so che non tornerò indietro. E spedito come un fulmine andrò, anch'io, incontro a quel "bacio" in cerca di risposte...

Antonio Liaci ha detto...

Il viaggio di ogniuno di noi è caratterizzato dalla volontà o di guardare indietro o di guardare avanti, o ancora di guardare chi c'è all'interno dello scompatimento come compagno di viaggio...
sta a noi, semplici eppur importanti passeggeri, scegliere da che parte stare, come agire, in che direzione far andare il nostro treno, e quando perdiamo una stazione, decidere se disperarci cercando di ritrovarla od andare anvanti...incondizionatamente

WhiteWolf ha detto...

La cosa importante, sempre e comunque, è dare valore a se stessi, distruggendo l'essenziale temporalità che controlla le emozioni. Bisogna scegliere da che parte stare, come agire, trovandosi da soli con l'attimo statico, sospeso. Scansare passato, presente e futuro, spostarsi al di fuori del tempo e nel proprio spazio, nella propria stazione.

Mario ha detto...

la vita dura solo un istante

tutto il resto non son altro che ricordi e proiezioni.