domenica 16 gennaio 2011

Scimmie che parlano di scimmie.

Scimmie...

che saltano, si arrampicano ed urlano in modo primordiale.

Siamo tutti scimmie che si aggrappano fra di loro in cerca di carne.

Scimmie che danzano barbaricamente seguendo il ritmo dell'ossessione vivente. Ossessione celata in un falso sorriso, vittima della frustrazione alla ricerca del sesso estremo.

Scimmie che si divertono autodistruggendo il corpo, che lasciano marcire l'anima in mezzo a psicologie malsane.

Perversi che si vestono di materia sociale, eleganza ed opulenza frutto del male. Business carnale guidato dal ritmo infernale della discoteca, tutti alla dannata ricerca di un calice da riempire con avidità.

La caccia senza prede, se non sé stessi.

Svenduti al prezzo più basso che esiste, al saldo dell'essere umano, nascosti dietro ad una birra o ad un cocktail che presto svanisce. E allora, per creare una barriera resistente, se ne cerca un altro ed un altro ancora da mandare giù come fosse un casco di banane.

Simbolo che sbuccia il sesso di ogni scimmia in calore.

Simbolo della celata dipendenza che si respira intossicando una serata sfasata.

Simbolo di quanto si è vittime di una romanzata evoluzione.

Un romanzo di scimmie che parlano di scimmie.


Rubens Lanzillotti

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