venerdì 24 settembre 2010

Settembre

Oh, Settembre che bruci come una sigaretta che non si spegne mai...
Sei insidioso ed orgoglioso.
La leggenda, l'inizio della realtà , la fine del sogno,
guarda le lacrime d'uva che piangono l'umano bisogno.
Ed ogni animo da adesso sarà pensieroso.

Onde di un mare caldo si raffredderanno sempre più veloci.
Amori e dolori si nasconderanno tra le mura dell'immaginazione,
quali colori potranno dare le foglie invecchiate dall'illuminazione?
Cadranno inesorabilmente molte delle deluse voci.

Oh, Settembre che ti appiccichi con insistenza sui vestiti...
Sei umido e fracido del tuo sudore.
Vergine e Bilancia, dell'estate il sapore e dell'autunno l'odore,
una speranzosa cicala, canta alla sua luna che cala.
Oltre l'orizzonte del domani questa natura che ammalia.

Ecco la città, i tergicristalli e l'intermittenza.
Social network e cybernetica realtà,
per molto tempo ancora si scapperà dall'autentica verità.
Solo alcuni ticchettii la scandiranno, fino a non poterne vivere senza.

Oh, Settembre che batti nel cuore anche mentre si dorme...
Sei la nostalgia e l'essenza.
La mela, il peccato e il sole cremisi,
arde la tua nostalgia nelle fiamme dell'onnipotenza.
Fumano gli spiriti accasciati sui loro corpi stanchi, mai riposatisi.

Gocce di un cielo che soffre scivoleranno per le strade.
Un uomo e una donna si ameranno con passione,
una volta, un'altra volta e un'altra volta ancora nella finzione?
Venti commossi, allora, spireranno quell'emozione che pervade.

Oh, Settembre che decanti le tue gesta nella melanconia...
Sei poetico ma maledetto.
Tramonti, dietro i rami dei fiori di pesco, che accarezzano questo sonetto.


Rubens Lanzillotti






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